UGUALE MA NON LO STESSO
si tratta di un altro tema che si vorrebbe anche solo accennato da questa iniziativa e che, anche in questo caso, si trova in equilibrio fra identificazione, proiezione e differenza. l'isomorfismo in natura è molto diffuso e nel significato stesso della parola (iso=uguale morfé=forma) in ambito biologico in qualche modo crea empatia. il genere umano addirittura ha trovato il modo di trascendere il fine-vita dei suoi singoli individui attraverso la riproduzione, di nuovo in bilico fra la trasmissione di uguaglianze e differenze. da un punto di vista psicologico è possibile affermare che una generazione di individui attraverso la discendenza proietta anche una parte di sé verso il futuro. allo stesso tempo ogni generazione si vorrebbe in parte affrancata da quella precedente e così via...
in altri campi come ad esempio la sperimentazione e la produzione in serie si riferisce ad una pratica strumentale che prevede e crea le condizioni di una perfetta sostituzione ed intercambiabilità degli elementi in causa arrivando talvolta ad identificarli con una loro ipotetica idea astratta. il tutto se da un lato è "funzionale a" e in quanto tale, se dichiarato, legittimo (ma non sempre); dall'altro oltre a non essere dichiarato e persino inconscio tratta il reale alla pari di un'astrazione legittimando l'idea che tutto sia uguale, lo stesso e in quanto tale intercambiabile.
alla catena di montaggio non solo gli oggetti sono intercambiabili ma anche gli uomini. questo naturalmente se da un lato può risultare funzionale alla produzione dall'altro produce alienazione e naturalmente resistenze.
anche nell'esperimento condotto in laboratorio in condizioni particolari è ricercata la ripetibilità dell'evento per cui ad una causa seguirà un dato effetto. ai fini della sperimentazione gli agenti in causa sono considerati oggetti sempre uguali ma in concreto ad esempio ogni sfera di metallo che concorre a sperimentare la caduta di gravi su di un piano inclinato potrebbe essere sempre diversa.
una realtà dove tutto è sempre calato in una data dimensione spazio-temporale non può che segnalare qualche resistenza e contraddizione nell'essere appiattita e assunta come identità perfettamente intercambiabile. in realtà anche qui si tratta di un equilibrio tutto da conquistare su più piani e mai dato una volta per tutte... e se in determinati esperimenti quanto detto può risultare giustamente ininfluente in altri potrebbe non essere altrettanto come la teoria della "relatività" ha evidenziato.
paola zorzi - biella/pralungo ott 2018
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